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Sulle montagne dell'isola di Tinos, ci si imbatte in una costruzione bianca ed austera sulla strada che porta ad Arnados. E' il monastero, tuttora in attività dove suore vestite tutte di nero, vivono e svolgono la loro attività di preghiera.Per accedere bisogna avere abbigliamento consono, il che per gli uomini esclude i calzoni corti e per le donne le canottiere, ed è soggetto ad orari (nella mattina dalle 9 alle 12.30 e nel pomeriggio dalle 16 alle 19 in estate).Il monastero, posizionato sul pizzo della montagna con vista mozzafiato è composto da una serie di chiese, tutte ben conservate e con ricchi arredi ortodossi ed icone, attorniati dalle abitazioni delle suore. Vi sono vicoli e passaggi che collegano giardini e costruzioni e girarlo è un po' come percorrere un labirinto.La custode, che controlla l'adeguatezza dell'abbigliamento è tutt'altro che gentile e simpatica, molto più disponibili le suore. Di fronte all'ingresso è sempre presente una bancarella che vende spezie ed erbe oltre che il caratteristico "aglio monofesa" un portafortuna dell'isola.Nel monastero, anzi nei giardini, che si trovano di fronte al monastero stesso ma nel medesimo complesso, dimorano 4 Cerbiatti, non si capisce come mai e comunque sono una novità poco nota anche agli abitante di Tinos.Proseguendo sulla strada per altri 500 metri circa, dopo il monastero ci si può rifocillare in una taverna con terrazza vista mare, protetta dall'omnipresente vento da un solido muro, che propone ottimi piatti a prezzi economici. Caratteristica anche di sera, infatti noi ci siamo tornati per una cena fuori dall'animata Tinos Town e con vista dell'arcipelago illuminato, molto consigliata ma necessita dell'auto.