uomosaggio
Dopo una cert'ora, sull'altopiano valsassinese di aperto non rimane quasi niente, per cui il Roadhouse è una tappa pressoché obbligata se non si vuole tornare a casa troppo presto.Tuttavia, ne vale la pena e penso che ci si andrebbe anche se ci fossero interessanti alternative.Il locale, che poi è forse il difetto principale, è piuttosto piccolino (spesso è difficile trovare posto a sedere), ma è arredato in modo decisamente caratteristico, caldo e ben realizzato (con raccolte degli oggetti più disparati piazzate ovunque, perfino nel bagno).Ma il meglio è altro: simpatico, cortese e disponibile il titolare (come le ragazze che ci lavorano), il locale vanta una buona selesione di birre sia alla spina sia in bottiglia, con un misto di birre commerciali di livello medio alto (o alto) e artigianali (tra queste ultime, le eccellenti birre del Brewdog, tra cui Dead Pony Club, Punk Ipa, Hardcore ipa). La selezione riguarda prevalentemente birre del Belgio, ma si trovano interessanti proposte di tutto il mondo.Ancor migliore la selezione di superalcolici, specie rhum e whisky, con proposte ed etichette tra le più varie e ricercate, il tutto a prezzi incredibilmente accessibili.Buono anche il mangiare (piadine, pizze, spianate, panini), anche se con una scelta un po' meno ampia rispetto ad altri posti, ma ce n'è abbastanza per soddisfare qualunque esigenza o sfizio.L'ambiente è "vivo" (la maggior parte dei frequentatori sono indigeni, ma non mancano i forestieri come il sottoscritto, per quanto abituale frequentatore della valle da tutta la vita), brillante, ma tranquillo e sicuro, con freuquentazione da parte di personaggi di ogni genere e di ogni età.Unico difetto reale, la musica (la cui selezione, per altro, a volte esce dal commerciale per andare su qualcosa di più ricercato) forse un po' troppo alta, che costringe ad alzare la voce per parlare.Comunque, è un difetto veniale, per un posto in cui val la pena di fare un salto anche se si viene da fuori Valsassina.